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Manutenzione di un campo da calcio e non solo...
Manutenzione di un campo da calcio e non solo...
Esempio di un campo da calcio correttamente manutenuto
La manutenzione è fondamentale non solo per i campo da calcio, ma anche per campo da golf, impianti sportivi in genere, campo da rugby e parchi verdi.
Come e' possibile migliorare la sostenibilita' ambientale quando si parla di campi da calcio, campi da golf, campi sportivi, campi da rugby e chi piu' ne ha piu' ne metta?
Eliminando l’utilizzo di funghicidi attraverso l’utilizzo di macchinari adeguati alla manutenzione del tappeto erboso. Di conseguenza si ridurrà la quantità di acqua e di concimi necessaria alla crescita dell’erba.
Esempio: il ciclo di un campo da calcio
Nei mesi di Maggio e Giugno terminano i campionati e perciò si può procedere senza impedimenti ad effettuare tutte le operazioni di tipo agronomico atte a riparare i danni che si sono verificati sul tappeto erboso durante l’intenso utilizzo dei mesi invernali.
Il tappeto erboso giunge stressato da un lungo periodo di sfruttamento, causato da un intenso calpestio che modifica la struttura fisica del substrato rendendolo meno pronto alle esigenze fisiologiche delle piante.
Le principali operazioni da svolgere in questo periodo sono la concimazione, la carotatura, la sabbiatura (o top-dressing) e la trasemina e devono essere valutate in funzione delle condizioni di ogni singolo campo di gioco (e purtroppo anche alla disponibilità economica dei gestori dei campi stessi).
Rivolgersi ad un
punto noleggio
diventa dunque la soluzione perche’ viene eliminata la necessita’ di importanti esborsi economici legati all’acquisto delle attrezzature necessarie sostituita da un noleggio mirato e limitato al solo tempo necessario. Vengono quindi abbattuti drasticamente non solo i costi di acquisto ma anche i costi legati all’usura ed alla manutenzione.
E’ importante ribadire che le risorse economiche necessarie per ripristinare condizioni nutrizionali sufficienti alla sopravvivenza del tappeto erboso, sono direttamente proporzionali all’intensità di utilizzo dello stesso, per cui andrebbero fatti maggiori investimenti sui campi di allenamento rispetto a quelli utilizzati esclusivamente per le partite domenicali.
Purtroppo così non accade, e non di rado si vedono campi di allenamento in condizioni pietose, con copertura vegetale presente solo nelle zone meno sfruttate del campo e con ceppi isolati di erba che costituiscono un pericolo per l’incolumità fisica degli atleti, in particolare dei più giovani.
Il calendario degli interventi sull'area verde (campo da calcio, campo da golf, ...)
Vediamo di seguito quali sono gli interventi consigliati e in che in periodo dovrebbero essere effettuati:
CONCIMAZIONE
Ha lo scopo di dare un importante aiuto alla pianta che si trova nel periodo di crescita più intensa.
Si dovrebbe effettuare nel mese di Maggio, quando le condizioni climatiche sono particolarmente favorevoli allo sviluppo dell’intera pianta
CAROTATURA
È un’operazione meccanica che consiste nel creare dei fori nel terreno con l’ausilio di apposite macchine, con lo scopo di diminuire gli effetti dannosi che il compattamento, causato dal calpestio dei giocatori, produce sulla pianta. Gli effetti positivi della foratura non si limitano all’effetto fisico di diminuzione del costipamento (il quale impedisce lo sviluppo radicale) ma migliora anche gli scambi gassosi tra suolo e atmosfera incrementando la circolazione dell’acqua a livello radicale, diminuendo la formazione di ristagni idrici superficiali e permettendo la penetrazione in profondità degli elementi nutritivi. Questo insieme di fattori interagiscono sullo sviluppo radicale e di conseguenza sulla resistenza dell’intera pianta agli stress climatici quali il caldo, il freddo, la siccità e gli stress meccanici dovuti al calpestio dei giocatori.
Un altro vantaggio che si apprezza in caso di trasemina, è quello di creare delle zone, in corrispondenza dei fori, particolarmente adatte all’insediamento delle nuove piantine che si possono sviluppare più velocemente diminuendo i tempi di recupero della struttura sportiva. La carotatura viene effettuata con l’ausilio di apposite macchine di tipo semovente, trainate o condotte manualmente, che con apposite fustelle estraggono una carota di terra e permettono di effettuare fori di diversi diametri e di raggiungere profondità variabili. Anche il numero dei fori per unità di superficie è regolabile in funzione del tipo di macchina utilizzata, del diametro delle punte e dalla velocità di avanzamento.
Altra scelta operativa è relativa alla bucatura con punte piene ma riteniamo più efficace l’intervento con fustelle in quanto il terreno intorno al foro risulta meno compresso rispetto all’utilizzo di punte piene con conseguente diminuzione dell’efficacia dell’intervento.
Fondamentale tenere in considerazione il livello di umidità del terreno al momento dell’intervento in quanto si deve operare in condizioni in tempera su una profondità almeno pari a quella di lavorazione poiché, con un terreno secco, si ha una forte resistenza alla penetrazione, mentre con un suolo saturo di acqua, si causerà la demolizione della struttura del suolo, specie in terreni ricchi di particelle di argilla con conseguente aumento del compattamento e vanificazione dello scopo della carotatura.
E’ quindi fondamentale verificare il tasso di umidità del suolo prima di ogni carotatura e se necessario rimandare l’intervento fino a quando le condizioni diventano ottimali.
A seguito della foratura per mezzo di fustelle, otterremo delle carote di terreno che andranno raccolte o potranno essere frantumate e riutilizzate come top-dressing.
SABBIATURA
L’intervento che segue la carotatura è il top-dessing o sabbiatura, che consiste nella distribuzione di sabbia sull’intera superficie del campo al fine di colmare i fori creatisi e di contrastare la formazione del feltro. Il top-dressing si effettuerà utilizzando sabbia silicea a dosi variabili in funzione del numero e della dimensione dei fori praticati.
La sabbia verrà applicata per mezzo di appositi rimorchi spargi sabbia, muniti di pneumatici a bassa pressione, uniformemente su tutta la superficie. Questa operazione potrà essere effettuata prima della carotatura per agevolare (lubrificare) la discesa delle fustelle nel terreno, oppure dopo la raccolta delle carote.
TRASEMINA
Al termine delle operazioni di carotatura e sabbiatura, resta da verificare se sia necessaria una trasemina sull’intera superficie o su una determinata zona particolarmente usurata. Ciò è molto variabile in funzione dello sfruttamento del campo durante l’anno o al presentarsi di particolari eventi, come per esempio forti attacchi funginei non trattati tempestivamente.
La trasemina da effettuarsi a fine campionato, si dovrà effettuare solamente nel caso che in primavera NON siano stati eseguiti trattamenti diserbanti antigerminello, che una volta eseguiti comprometterebbero fortemente il buon esito di un’eventuale trasemina.
Se non esistono particolari problemi di budget, è preferibile effettuare la trasemina sull’intera superficie del campo in modo da contrastare la nascita delle infestanti negli interspazi lasciati liberi dalle operazioni di carotatura nonché a migliorare l’aspetto estetico generale che potrebbe essere influenzato negativamente dalla differente colorazione e densità di una particolare zona sottoposta a trasemina.
La trasemina sarà effettuata per mezzo di apposite seminatrici munite di lame che, aprendo un piccolo solco nel terreno, vi faranno cadere il seme.
Per concludere...
Per la scelta della tipologia di seme consigliamo di rivolgersi ad esperti nel settore, in quanto si considerano inutili gli impieghi di miscugli in un periodo limitato come questo, dove le condizioni agevolano purtroppo il nascere di graminacee.
E’ necessario prestare particolare attenzione al colore delle varietà scelte in sostituzione, al fine di non creare un antiestetico effetto “bi-color”. Anche nel caso di risemina sull’intera superficie, si dovrà optare per una tipologia le cui componenti devono avere caratteristiche similari di intensità di colorazione, velocità di germinazione e di insediamento, in modo tale che non si crei una competizione tra le stesse. La scelta delle varietà deve essere effettuata sulla base di elevate velocità di germinazione ed insediamento, resistenza al calpestio, alle malattie fungine, e bassa temperatura di vegetazione che permette al prato di mantenere un aspetto estetico apprezzabile anche durante i mesi invernali.
Dopo la semina è assolutamente necessaria l’irrigazione, che deve essere costante, poiché un disseccamento può risultare fatale per il seme in fase di germinazione. Si dovrà pertanto mantenere il terreno sempre umido effettuando irrigazioni leggere ma frequenti (anche 5-6 volte al giorno) avendo l‘accortezza di effettuare l’ultima irrigazione a fine pomeriggio dando la possibilità alle foglie di asciugarsi prima della notte al fine di diminuire le possibilità di attacchi funginei.
Il taglio del prato dopo la semina dovrà essere mantenuto basso al fine di limitare la competizione per l’aria e la luce tra il tappeto erboso esistente e le nuove piantine nate e solo in concomitanza con il primo taglio del nuovo prato, si aumenterà l’altezza di taglio e la si porterà ad un 50% in più rispetto al periodo di gioco, e ciò per tutto il periodo di riposo del campo.
Questa è la cronologia delle operazioni che andrebbero eseguite per risolvere i problemi causati dal normale utilizzo degli impianti sportivi in generale, ma ogni singolo impianto dovrà essere oggetto di studi e sopralluoghi preliminari al fine di valutare e adattare i singoli interventi alle peculiarità e problematiche specifiche dello stesso, che possono essere differenti dal campo situato a poche decine di metri ma utilizzato e/o costruito in modo diverso.
Grazie agli interventi sopra citati, che si dovranno considerare come di manutenzione ordinaria e quindi effettuati annualmente, si potrà mantenere il campo sportivo in buone condizioni evitando interventi più radicali di manutenzione straordinaria che sicuramente potrebbero avere costi maggiori e probabilmente un effetto meno incisivo di quello ottenuto con interventi meno radicali ma distribuiti nel tempo.
L’Esperto risponde...
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